Manutenzione antifurto casa: tutto quello che c’è da sapere

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Come funziona la manutenzione di un antifurto per casa? In questo articolo affrontiamo l’argomento spiegando tutto quello che c’è da sapere

Tutto quello che c’è da sapere sulla manutenzione di un antifurto per casa

L’impianto antifurto è ormai da anni una tecnologia divenuta fondamentale per la sicurezza di tutti, da chi abita in campagna a chi, invece, sta in città. Tutti ne vivono i benefici, che sono decisamente tanti, ma ancora troppe persone spesso non pensano che anche gli antifurti, come qualsiasi altro apparecchio elettronico in commercio, hanno bisogno di manutenzione.

Affinché un impianto d’allarme possa conservarsi nel migliore dei modi, infatti, ha bisogno di essere controllato in modo periodico e non soltanto quando avvengono i primi segnali di malfunzionamento.

Senza ulteriori indugi andiamo quindi a sviscerare l’argomento, partendo dalla periodicità in cui deve essere svolta e proseguendo con l’elenco degli interventi di routine.

Manutenzione antifurto casa: periodicità

Come anticipato, anche l’antifurto non è immune alla manutenzione che, come in ogni caso, si distingue in ordinaria e straordinaria. L’ordinaria è un tipo di manutenzione possiamo svolgere da soli e che dobbiamo fare abbastanza frequentemente, dal momento che la normativa vigente afferma che, una volta passato il periodo di garanzia, va svolta almeno una volta ogni 6 mesi.

La manutenzione straordinaria, invece, deve essere svolta, all’incirca ogni due o tre anni, da un tecnico specializzato il quale, solitamente, testa sia lo stato della centralina sia quello di tutti i sensori installati.

Ovviamente ogni casa produttrice, poi, detta la sue specifiche regole su quali interventi sono da intendersi ordinari o straordinari e sempre più spesso, ad esempio, viene offerto un servizio di promemoria per permettere agli utenti di non doversi stressare nel ricordare quando ricorre il momento di manutenzione.

Altra innovazione è poi la telegestione che, a seconda dei casi, permette ai tecnici operatori di ripristinare gli elementi del sistema d’allarme anche da remoto, evitando, quindi, di recarsi in loco per svolgere la manutenzione. Anche questo, però, è a discrezione delle aziende che solitamente lo inseriscono come servizio aggiuntivo.

Manutenzione antifurto casa: gli interventi di routine

Ora che abbiamo distinto i due tipi di manutenzione e ne abbiamo esplicato la diversa periodicità, preoccupiamoci di dettagliare ciò che è possibile fare con le proprie mani, ovvero gli interventi di manutenzione ordinaria, anche detti di routine. Tra questo tipo di interventi vi rientrano essenzialmente quelli atti al controllo (e possibile sostituzione) delle batterie e degli elementi wireless, come sirene, sensori, telecamere e gruppi di continuità.

Tra tutti, le batterie sono sicuramente il pezzo da controllare che più passa inosservato. Questo perché siamo abituati a pensare che l’antifurto funzioni con rete elettrica o wireless ma, in realtà, affinché lo stesso possa essere a prova di blackout o di manomissioni alla rete elettrica urbana (che possono sempre capitare) la sua alimentazione via cavo viene sempre affiancata da un’alimentazione ausiliaria delle batterie. Queste devono, ovviamente, essere sostituite periodicamente dal momento che, come le pile, sono oggetti sensibili ad una serie di fattori, dalle condizioni ambientali e metereologiche, all’utilizzo prolungato o al totale inutilizzo.

Per controllare che le batterie funzionino è necessario inserire l’allarme e poi staccare il contatore generale. Se tutti i sensori funzionano e le sirene iniziano a suonare al momento della “finta” manomissione, allora le batterie sono cariche e funzionanti.

Infine, va aggiunto anche che per i sistemi antifurto connessi, ovvero quelli ai quali è installata anche una rete wifi o combinatore telefonico, è opportuno assicurarsi anche di controllare periodicamente la bontà della rete. Se si usa un combinatore telefonico, ad esempio, questo funziona tramite SIM Card, che è solitamente inserita all’interno dell’antifurto e serve per chiamare i numeri registrati nel caso in cui scatti l’allarme.

Quello che le persone tendono a dimenticare, però, è che le SIM Card scadono ogni 12 mesi a meno che non vengano ricaricate in tempo e, dal momento che difficilmente viene esaurito il credito in un solo anno (si spera che le chiamate da fare siano veramente poche) è assolutamente necessario ricordarsi di ricaricare la SIM Card prima della sua scadenza. Per evitare di non sbagliare, un trucco è quello di attaccare un piccolo post-it con su scritto la data di scadenza sulla centralina, così da tenerlo sempre bene a mente.

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