Ogni azienda italiana è obbligata a dotare il proprio organico di una o più persone che ricoprano il ruolo di addetti antincendio, ovvero che lavorino non solo per prevenire gli incendi, ad esempio monitorando le varie misure di sicurezza aziendali, ma che sappiano anche reagire al possibile improvviso spiccare di un incendio.
Per ricoprire il ruolo di addetto antincendio, cosa che può essere svolta anche dal Titolare dell’azienda, solo, però, se questa non supera il numero di cinque dipendenti, è necessario svolgere e superare il relativo corso di formazione: il corso antincendio.
Senza ulteriori indugi, quindi, andiamo a sviscerare tutto ciò che di importante c’è da sapere riguardo a questa attività così importante per la sicurezza di tutti noi.
A legiferare sul tema dei corsi antincendio, il quale è obbligatorio per tutte le aziende al cui interno vi sia almeno un lavoratore, c’è DL626/94. Tale decreto legge sancisce l’obbligo, per chiunque venga nominato addetto antincendio, di partecipare al corso in questione che, solitamente, viene da agenzie specializzate in prevenzione e trattamento di primo soccorso.
Lo svolgimento di un corso antincendio non ha niente di diverso rispetto a tutti gli altri corsi di formazione collettivi. Si svolge all’interno di un’aula, con uno o più docenti esperti in materia e un gruppo di studenti di svariate età.
È importante ricordare, inoltre, che il corso è composto di una parte teorica e di una pratica, con tanto di esercitazione e prova finale. Delle due sezioni, quella pratica è sicuramente la più importante, perché non solo permette di mettere a frutto quanto imparato nella parte teorica attraverso una serie di esercitazioni e simulazioni antincendio, ma rappresenta, di fatto, un vero e proprio addestramento dove vengono vagliate situazioni concrete e le relative procedure di intervento. È in questa fase, infatti, che i futuri addetti antincendio imparano non solo a scegliere qual è la procedura più adatta al caso in questione, ma anche, e soprattutto, a maneggiare in modo appropriato sia idranti che estintori.
Esistono tre diverse tipologie di corso antincendio, ognuna relativa alla specifica entità di rischio a cui l’azienda è esposta e ognuna con una validità di 3 anni, scaduto il cui termine è obbligatorio frequentare il cosiddetto corso di aggiornamento antincendio.
La suddivisione secondo l’entità di rischio trova la sua ragion d’essere nei materiali, nella struttura e nella natura del luogo di lavoro, e si pone, quindi, l’obiettivo di fornire una formazione quanto più accurata e specifica ad ogni azienda che si presenti al corso, a prescindere dal suo livello di rischio.
Le tipologie di corso antincendio quindi sono:
• corso antincendio rischio basso
• corso antincendio rischio medio
• corso antincendio rischio alto
Il primo ha durata di 4 ore, il secondo di 8 e il terzo di 16. La differenza della durata tra i vari corsi non deve però spaventare e questo perché tutti e tre i corsi sono focalizzati sullo stesso argomento portante: i principi della combustione e il loro sviluppo. Tale tema, essenziale dal momento che rappresenta il primo elemento utile per evitare l’insorgere di incendi, viene poi in ogni corso affrontato con profondità diverse, a seconda, come detto, dell’entità di rischio dell’azienda partecipante.
Come anticipato la validità di un corso antincendio dura 3 anni. Scaduto il termine è obbligatorio per i vari addetti partecipare al corso di aggiornamento, il quale segue lo stesso modus operandi del corso, ovvero è suddiviso, sia per tempi che per profondità dei temi trattati, in 3 categorie: rischio basso, che dura 2 ore, rischio medio, che ne dura 5, e rischio alto, che ne dura 8.
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La sicurezza antincendio è un aspetto cruciale nella progettazione e gestione degli edifici, sia pubblici che privati.
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