I controlli antincendio rappresentano azioni fondamentali da compiere per riuscire ad assicurare la funzionalità e l’efficienza dei propri impianti antincendio, cosa che, di fatto, assicura la salvaguardia non solo delle persone, ma anche dei beni e dell’ambiente in cui si opera.
Dal momento che spesso i controlli antincendio vengono confusi con le operazioni di manutenzione straordinaria, cerchiamo di fare chiarezza sulla cosa, partendo da qualche accenno sulla legislazione in merito e proseguendo, poi, con un’esaustiva spiegazione delle differenze tra manutenzione straordinaria e controlli periodici.
Partendo dall’assunto che la manutenzione degli impianti antincendio è essenziale per poter usufruire degli spazi in modo sano e sicuro, va da sé come la legislazione italiana abbia decretato regole specifiche a far sì che i sistemi antincendio vengano mantenuti efficienti nel tempo.
Di fatto, si tratta di una serie di norme tecniche a carattere sia nazionale che comunitario o extracomunitario, a seconda dell’ente che le emana, le quali vanno a definire le caratteristiche che i vari sistemi antincendio devono avere per essere considerati efficienti ed efficaci. A livello nazionale, ad esempio, 4 tipologie di norme emanate da 4 organismi diversi:
• L’Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che produce le Norme UNI
• Il Comitato Elettrotecnico Italiano, che produce le norme CEI
• Il National Fire Protection System, che produce le NFPA, di stampo statunitense
• Il Factory Manual, che produce i regolamenti FM
Inoltre, è importante ricordare che in Italia esiste anche il Codice di Prevenzione Incendi, il quale detta i vari criteri per la manutenzione e il controllo non solo degli impianti, ma anche delle attrezzature e di tutti gli altri sistemi di sicurezza a questi collegati. Secondo quest’ultimo è importante e fondamentale redigere e seguire un dettagliato programma di manutenzione degli impianti e dei dispositivi, così da poter poter notare per tempo l’eventuale insorgere di piccoli problemi e correggerli prima che portino ad una degenerazione del funzionamento dell’impianto antincendio.
Come anticipato all’inizio dell’articolo, spesso i controlli antincendio periodici vengono confusi con la manutenzione straordinaria e questo perché entrambi riguardo sia le prove di funzionamento di un dato sistema, sia le verifiche atte a mantenere inalterato lo stato dell’impianto, ovvero a conservarlo il più intatto possibile nel tempo.
La differenza tra le due tipologie di manutenzione, infatti, sta nel fine con cui vengono svolte: i controlli periodici devono essere svolti con cadenze specifiche, così da verificare che gli impianti e le attrezzature che li mettono in moto funzionino in modo corretto, mentre la manutenzione straordinaria mira a fare in modo che il detto in pianto rimanga efficiente e in buono stato nel tempo.
Va inoltre chiarito che la cadenza dei controlli periodici è solitamente impostata con una frequenza almeno semestrale, ma non vi è una risposta del tutto univoca. Per capire come muoversi, infatti, bisogna fare riferimento non soltanto al codice di prevenzione sopracitato, ma anche al tipo di sistema che si vuole controllare e alla compagnia con cui si è stipulata l’assicurazione. L’impianto Sprinkler, ad esempio, è diverso da quello di rilevazione fumi e richiede, quindi, controlli e verifiche del tutto diverse.
In definitiva, quindi, conviene sempre studiare attentamente il tipo di impianto installato e chiedere conferma alla propria agenzia assicurativa, così da capire le giuste manovre e azioni da compiere.
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